Una tradizione che non si può perdere - Parole di solidarietà alla Compagnia della Turrenetta da parte della Famiglia
Come si sa i teatranti, sfrattati dai loro storici locali (quegli spazi diventeranno
un cinema), sono in cerca di una nuova "casa".
"Sembrava l'emergenza superata da un accordo intervenuto con i pubblici amministratori -
dice la Famiglia Perugina - senonché ora risulta che le soluzioni prospettate non siano
di fatto possibili. E così stando le cose, quella benemerita attività teatrale rischia
davvero e definitivamente di morire.
Non possiamo dunque che rifarci a quel voto espresso unanimemente dai soci.
Soci che, essendo autentici perugini, ben si riconoscevano e vorrebbero ancora
riconoscersi in un'istituzione spontaneamente sorta, consolidatasi negli anni e che,
con arguta schiettezza e buon gusto, rappresentava - divertendo, ma anche ammonendo -
l'antico animo popolare della città".
E non si può certo dimenticare, ricorda ancora la Famiglia, che un pubblico affezionato
di sei - settemila persone trovava divertimento in allegri spettacoli.
Importantissima poi l'opera di conservazione del dialetto svolta da quegli attori, dei
modi di dire e di fare del vero perugino. E non a caso proprio ad Artemio Giovagnoni,
anima della Compagnia, la Famiglia conferì il "Grifone d'onore".
La Turrenetta non è vissuta con l'appoggio di sovvenzioni pubbliche, ma autofinanziandosi.
E non è poco.
Quindi l'augurio che la Famiglia Perugina fa è quello - e qui l'invito ai pubblici
amministratori - di evitare la chiusura di una Compagnia che è veramente un pezzetto
della nostra Perugia.
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