"Una minoranza di sbandati distorce la vera identità di U.J."
Sui problemi derivanti dalla presenza di numerosi hippie al seguito di Umbria
Jazz interviene la "Famiglia Perugina" con un comunicato nel quale è tra l'altro
detto:
“Come oggi spesso avviene, anche in questo caso la maggioranza deve
subire le prepotenze della minoranza. La stragrande maggioranza di amanti del
jazz, se pure a volte un po' disinvolta nel vestire, è gente a modo e occorre
darne atto.
Sennonché, è vittima della minoranza. Quella minoranza che da
fastidio a tutti quanti: e non solo perché fa i propri bisogni corporali per
strada, ma perché puzza.
E non si riesce a capire che rapporto ci sia tra il
jazz e la sporcizia, l'andare scalzo, non lavarsi i piedi. L'essere o
l'atteggiarsi da paria, non fare niente.
Probabilmente non hanno nulla a che
vedere con la musica e neppure con la vita: sono dei falliti che portano in giro
il loro fallimento. Essendo pochi e facilmente individuabili (se non altro per
l'odore), non dovrebbe essere difficile impacchettarli e spedirli via. Dove? Al
loro paese, o "a qüel paese" (c'è anche, volendo, la gattabuia per i renitenti)”.
Nel comunicato è infine detto che “questo è un lavoro che andrebbe fatto
immediatamente, con impegno e energia. Nell'interesse di tutti e di molte cose:
dei cittadini innanzitutto, della città e dell'igiene, del buon senso. Ma anche
dell'immagine di quell'Umbria Jazz che è cosa vitale, ben diversa da come; per
colpa di questi pochi emarginati, spesso si confonde”.
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