Il Messaggero - 7 dicembre 1980

La «Famiglia Perugina» non può restare insensibile dinnanzi ad un problema non secondario per la città qual è la nomina del nuovo Rettore dell'Università Italiana per Stranieri ora in discussione.
Sulla nota vicenda, dunque, l'Associazione ha preso posizione precisando però che: «Politica come è, si estranea ovviamente, da ogni interferenza di colore».
L'unica raccomandazione che fa è sulla qualità: la persona prescelta sia di qualsiasi colore; ma in ogni caso sia veramente degna della carica. Carica che non è semplicemente onorifica; ma che sopratutto deve impegnare il prescelto ad onorare la poltrona su cui siederà.
Dirigere l'Università Italiana per Stranieri, dice la «Famiglia» non è stato mai facile e tantomeno lo è oggi: è, invero, una istituzione importante; ma dai contorni non del tutto ben definiti e che, quindi, più d'ogni altra, rischia di slittare. In chi la dirige, dunque, più che in ogni altra occorrono autorità, chiarezza di idee, d'indipendenza e sopratutto una profonda e sicura base culturale. Quella base culturale che poi finisce sempre per dare chiarezza d'idee e di scelte e capacità di portarle avanti.
La «nostra» Università - e diciamo «nostra» tra virgolette prosegue la Famiglia, perché essa è stata una tipica ed autentica creazione cittadina - si trova oggi e si troverà in futuro a dovere affrontare complessi problemi e scongiurare enormi pericoli: il più grave è quello di un suo declassamento.
La «Famiglia Perugina»