Consegnato al rettore Dozza il grifone d'onore
Tutto questo tempo non è passato invano per Perugia. Se la città ha perso
qualcosa della sua dimensione storica e a misura d'uomo, dall'altra parte è
diventata più grande, più ricca, ha rafforzato le sue istituzioni ad ogni
livello, dimostrando una vitalità che lascia ben sperare per il futuro».
L'avvocato Dante Magnini, presidente della "Famiglia Perugina" ha commentato
così gli ultimi trent'anni del capoluogo umbro, che sono anche quelli
dell'associazione più attiva a livello cittadino.
Il "trentennale" è stato
celebrato nel corso di una cerimonia al Plaza a cui hanno partecipato decine di
soci e numerose autorità, tra cui il sindaco Baglioni, il prefetto De Marinis,
il questore Trio, il procuratore generale della Repubblica Di Marco, il rettore
dell'Università italiana Dozza e di quella per stranieri Spitella, monsignor
Bistoni della Diocesi di Pelugia, l'assessore Abbondanza, il presidente
dell'Azienda di promozione turistica Liuti.
Particolarmente apprezzata la
presenza del notaio Franco Tei, dell'ex presidente della Corte d'Appello
Fernando Rosi Cappellani e del commendator Rossetti, tre dei soci fondatori
della "Famiglia Perugina" nel lontano 1957.
«Oggi come allora - ha detto Magnini - la nostra associazione rappresenta
l'anima della città, giovane, piena di fermenti, e vogliamo continuare a dare il
nostro contributo per farla crescere».
Assegnato, dopo anni di silenzio, anche
il "grifone d'onore", il prestigioso riconoscimento delta "Famiglia" attribuito
in passato a personaggi come Ermini, Valitutti, Dottori, Spagnoli. L'ultimo andò
a suor Dolores dell'ospizio di Fontenuovo.
E quest'anno è toccato al rettore
Giancarlo Dozza, proprio «per riaffermare gli indissolubili legami che legano
Perugia alla sua università si legge nella motivazione e, in particolare, per
salutare la costituzione della importante facoltà di Ingegneria che è stato
possibile realizzare anche grazie all'impegno diretto del rettore della
Università degli Studi di Perugia».
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Trent'anni sono pochi nei confronti della città che ne conta tremila, ma sono
tanti nella vita una associazione, specie se posti a cavallo di due generazioni.
Cosi ha esordito il presidente della «Famiglia perugina», Dante Magnini, celebrando
ieri al «Plaza», difronte a tante autorità, dal sindaco Baglioni al prefetto
De Marinis, la ricorrenza, rendendo doveroso allo sparuto drappello dei soci
fondatori ancora presenti e rivolgendo un pensiero di gratitudine a quanti della
«Famiglia» sono scomparsi lasciando un indelebile ricordo di attaccamento e
amore verso la loro città.
Magnini ha fatto un pò di storia dell'associazione,
«in crescita - ha detto - così come cresce Perugia nelle sue attività
produttive, nel suo tessuto sociale e urbanistico». In questa crescita Magnini
ha giustamente ricordato uno dei simboli più significativi del capoluogo umbro,
l'università nata 680 anni fa per volere degli stessi perugini e tutt'ora un
importante punto di riferimento della cultura italiana.
Nella circostanza non
poteva mancare un ricordo al senatore Ermini che dell'università perugina è stato
il rifondatore , per ammissione dello stesso sindaco Baglioni, mentre un tangibile
riconoscimento é stato consegnato al prof. Giancarlo Dozza, attuale magnifico
rettore che la Famiglia ha fregiato col «Grifone d'oro». Dozza ha ringraziato
per l'onorificenza ritenendo ormai, dopo oltre trent'anni di permanenza nella
città, di essere perugino tra i perugini».
Il sindaco Baglioni ha chiuso la festa chiedendo alla «Famiglia» l'apporto per
la soluzione di molti grossi problemi cittadini.
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