La «Famiglia Perugina» ha trent'anni. Sorta per volontà di un gruppo di perugini
purosangue questa associazione, che è diventata la più numerosa ed attiva
organizzazione locale, ebbe fra i suoi fondatori l'avvocato Magnini, che fu
anche il suo primo presidente, ed il professor Bruno Bellucci che per tanti anni
fu alla guida di questo sodalizio.
Dell'attuale stato di grazia della «Famiglia Perugina» si è parlato nel corso
dell'annuale assemblea dei soci.
A condurre i lavori, il presidente avvocato Dante Magnini che dirige il
sodalizio da circa dodici anni e sotto la cui guida l'associazione ha raggiunto
un notevole sviluppo e peso nella vita cittadina tanto che gli iscritti dai
trecento di allora hanno abbondantemente superato oggi il numero di tremila.
L'avvocato Magnini ha sintetizzato l'attività dell'anno scorso: quattordici
visite «guidate» da docenti universitari alla città e le cinque gite sociali per
la migliore conoscenza della regione.
Nell'abbondante rassegna delle attività
del 1986 sono state ricordate anche le conferenze su la «Storia di Perugia», una
mostra fotografica sul tema: «Perugia sconosciuta», la pubblicazione di un
volume «Bibliografia essenziale su Perugia» (volume distribuito gratuitamente
nelle scuole locali, ndr) ed ancora quindici riunioni conviviali particolarmente
gradite ed affollate dai soci, la tradizionale «grande feste sociale» per S.
Costanzo e l'istituzione di un ufficio di segreteria aperto tutti i giorni a
disposizione dei soci.
Nella relazione del presidente Magnini non sono mancati accenni alla
celebrazione del 20 giugno, alla commemorazione dei soci defunti con musiche
religiose, visite alla casa di riposo per anziani, elargizione a favore di opere
di assistenza sociale a infine e soprattutto, un'attenta e costante
partecipazione e promozione sui problemi della città con interventi, proposte,
scritti e larga presenza in commissioni di studio.
Un'attività che può quindi
definirsi molto intensa e proficua tuttavia possibile grazie all'appassionato
«volontariato» di molti soci e dei consiglieri. Non va infatti trascurato il
fatto che l'associazione, del tutto indipendente, non beneficia di nessun
contributo pubblico.
L'avvocato Magnini prima di concludere la sua relazione ha detto che
l'organizzazione «conta anche molti imitatori in quanto sul suo esempio stanno
sorgendo in Umbria altre "famiglie" che chiedono alla nostra, informazioni
organizzative e statuto». Il commendator Igino Rossetti ha poi fatto la
relazione finanziaria approvata all'unanimità come quella del presidente.
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