Archivio Magnini

Assemblea e Consiglio Direttivo - Vita Associativa

1985 - Una grande famiglia dove i perugini sono autentici


Corriere dell'Umbria - 10 ottobre 1985

Una grande Famiglia dove i perugini sono autentici

Vi si può accedere solo se si è nativi della città o residenti da 30 anni. E fino al 1975 le donne non erano ammesse

La "Famiglia Perugina" é una realtà opera e vivifica le realtà della vita cittadina quasi da 35 anni. Appartenervi é un onore ed un privilegio, senz'altro é l'esaltazione orgogliosa d'essere in sintonia con lo splendido passato storico di Perugia, il farsi nel presente e l'aspirazione eroica di costruire un futuro più giusto ed umano per le generazioni a venire.
Si tratta anche di un avere sempre presente la propria identità nello scorrere del tempo senza troppe dissonanze con la propria esistenza.
Perugia nel suo compiersi attraverso i secoli ha accumulato tesori inestimabili che testimoniano un incedere maestoso di questa città sul piano culturale, della tradizione e della civiltà per giungere ad un formularsi di umanità attenta e gelosa non solo delle proprie peculiarità, ma di quelli che sono i valori fondamentali dell'uomo: la pace, la libertà la tolleranza che conduce al rispetto per l'uomo e la sua storia.
Una città, Perugia, che venuta alla ribalta contemporanea da un passato splendido, vive il presente alla ricerca di una armonia che neghi pericolosi rifugi nelle antiche glorie e non soccomba rispetto a sogni eccessivamente avveniristici.
Una funzionalità che faccia di questa città un luogo d'incontro ideale tra passato e futuro per un presente autentico.
Nel 1950 un gruppo di perugini insigni dettero vita alla "Famiglia Perugina" perché il boom economico in atto non stravolgesse la realtà di Perugia fino ad annullare le particolarità più evidenti e caratterizzanti.
Uno dei propositi base della nascente Associazione fu quello di evitare nel modo più assoluto che elementi di politicità potessero in qualche modo connotarla. Così é stato: la "Famiglia Perugina", anche oggi, ha come segno distintivo proprio la apoliticità.
L'Associazione é, infatti, aperta a tutti senza distinzioni di ceto, di sesso, di ideologie.
All'inizio vi furono parecchie riunioni per definire e delineare in modo chiaro compiti e funzioni nonché il suo ruolo nella realtà cittadina. Fu nominato un comitato ristretto di giuristi (Carattoli - Tei - Magnini). Si arrivò, nel 1958, alla formulazione di uno statuto che specificò la natura dell'Associazione e la determinò in tutti i suoi aspetti.
Ma cosa si richiede per l'accettazione di un nuovo membro? E' interessante sapere che per fare parte della "Famiglia Perugina" é necessario corredare la relativa domanda con la firma di due soci presentano e garantiscano chi aspira a farne parte. Ma questo non basta: bisogna essere perugini o risiedere in Perugia da almeno trentanni Naturalmente il nuovo socio deve possedere una sicura moralità e deve essersi distinto per serietà nel lavoro e nella vita civile.
Fra i primi aderenti, oltre a personalità di spicco nell'ambito della realtà cittadina, vi furono anche artigiani.
Per statuto fa parte della "Famiglia Perugina" il Sindaco della città (non importa, in tal caso, se é perugino) e i componenti il Consiglio Comunale.
L'ingresso delle donne nella "Famiglia Perugina" é recente. Solo a distanza di quasi un decennio fu consentito loro l'accesso, ora sono numerosissime ed attive. Le iniziative portate avanti dalla Famiglia Perugina sono state sempre caratterizzate da originalità e validità così come oggi non sfuggono all'attenzione di coloro che si adoperano ed hanno a cuore le sorti della città.
Fare qui una elencazione delle cose fatte o da farsi é compito arduo, ne ricordiamo qualcuna.
Prima, però, é bene sottolineare che moltissime sono successivamente entrate a far parte della consuetudine propria di quelle organizzazioni e gruppi che approntano attività culturali e ricreative.
Citiamo le fatidiche "scarpinate" prima che la "Grifonissima" si affermasse, anche come idea.
Altre occasioni che, poi, hanno interessato gli operatori culturali e sono divenute appuntamenti ricorrenti in altri ambiti, sono state le "Serate di poesia dialettale".
Aggiungiamo: le visite specifiche per conoscere i monumenti cittadini, guide turistiche alla città; gite sociali e mostre. Una iniziativa qualificante ed importante della Famiglia Perugina é il "Grifone d'onore" che viene assegnato non solo ai perugini, ma a chiunque abbia bene operato (settore artistico, culturale, economico).
E' un premio che in genere viene assegnato ogni due anni perché non é facile individuare sempre la personalità meritoria.
Si é imposta positivamente anche all'opinione pubblica l'iniziativa "Con il treno in Vaticano". Erano quarantanni che un evento simile non si verificava. Si é partiti da Perugia per entrare, appunto, col treno in Vaticano.
Quando fu restaurato il "Pozzo Etrusco" in Piazza Piccinino, non si sapeva come tenerlo aperto. Tutte le domeniche i soci prestarono questo servizio gratuitamente. Si tenne un registro di firme e si dimostrò che in poche ore fu visitato da 300-400 persone. II risultato del volontariato degli appartenenti alla 'Famiglia Perugina" convinse l'Amministrazione Comunale a gestire costantemente questo servizio perché il pozzo potesse essere visitato.
Fra le iniziative in cantiere segnaliamo la collaborazione attiva con le scuole per conoscere storicamente, socialmente e civilmente la città.
Ci saranno incontri a scuola per favorire le ricerche e le visite guidate alla città. Si sta anche provvedendo ad una pubblicazione da fornire alle scuole come guida bibliografica sui vari argomenti.
Dodici appuntamenti di rilievo partiranno da novembre prossimo: "Un'ora, un'opera". Si tratterà di una visita della durata di un'ora nel corso della quale si esaminerà una sola opera tenendo conto del periodo storico, sociale e politico della sua realizzazione.
La "Famiglia Perugina" segue la vita della città in continuo divenire e si adopera per la conservazione, la valorizzazione e la qualità della vita. Tutto questo in assoluta assenza di politicità, campanilismo, assistenzialismo.

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Siamo contrari alla città museo

A colloquio con il Presidente

Abbiamo avuto l'opportunità di incontrarci con l'avvocato Dante Magnini. E' il Presidente della Famiglia Perugina ed appartiene al gruppo della prima ora quando questa Associazione si andava delineando e compiva i primi passi.
Come ricorda la nascita della "Famiglia Perugina"?
Eravamo negli anni cinquanta e ci si approssimava al periodo cosiddetto del boom economico italiano. Un gruppo di perugini di spicco tra cui Bruno Carattoli (Prefetto), Berarducci (Presidente della Corte d'AppeIlo), Berardi (Sindaco di Perugia), Gerardo Dottori (pittore), Mario Spagnoli (industriale) ed anche rappresentanti di famiglie artigiane; ci ritrovammo perché intuimmo che la nuova realtà sociale poteva stravolgere le peculiarità storiche, artistiche, culturali e sociali della città.
Vi furono numerose riunioni e demmo vita ad una Associazione di perugini veraci che avevano a cuore le sorti della città, non abbandonare le radici e desideravano adoperarsi per il bene costante di Perugia. Nel 1958 un gruppo ristretto (tre giuristi appartenenti alla "Famiglia Perugina") provvedettero a redigere lo statuto.
Ma cosa é la "Famiglia Perugina"?
E' interessante dire, soprattutto, ciò che non é per non confondersi. Noi non perseguiamo fini assistenziali o solidaristici; la Famiglia Perugina esclude tutto ciò.
Noi ci sforziamo di conservare, vitalità e coscienza nel vivere a Perugia. Una città viva e consapevole del ruolo culturale e direzionale che le spetta all'interno della realtà umbra. Desideriamo favorire la maggiore conoscenza della città e della regione. La nostra azione vuole essere promozionale e, nello stesso tempo, di tutela.
Oggi si dibatte molto sull'assetto futuro della città. C'é il centro storico che si va svuotando a favore di una Perugia che si espande non sempre in modo ordinato e, spesso, in disarmonia stridente con rispetto al patrimonio del passato. C'é il problema del traffico ed altri ancora. La Famiglia Perugina come si colloca in tale contesto?
Siamo una Associazione che tutela una città che é viva in tutte le sue componenti. Riteniamo necessaria una integrazione ed una organicità. Gli uffici, per esempio, potrebbero essere unificati così da avere servizi più funzionali ed anche uno snellimento del traffico.

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