I parchi? I perugini vanno al Trasimeno - L'anfiteatro di Porta S.Angelo: chi lo custodisce?
La Famiglia Perugina un'istituzione; è la stessa Perugia. Non possiamo pensare
alla città, alle sue tradizioni, alla sua peruginità, senza pensare alla
Famiglia Perugina.
Fondata non molti anni fa, vide come primo presidente Giovanni Mignini. Pochi
soci, 30, 40, all'inizio, nata per difendere gli interessi storici, la storia e
le tradizioni della Città.
Per parlare della Famiglia Perugina, abbiamo
intervistato il suo Presidente attuale, nonchè socio fondatore e materiale
stilatore dello statuto, Avvocato Dante Magnini.
D - Avvocato Magnini, perchè da un gruppo sparuto di appassionati, di amanti
della Perugia da non distruggere, la Famiglia si è "lievitata" fino al numero di
oggi, calcolato sui 1500 iscritti?
R - Quando fondammo la Famiglia Perugina, ancora non ritenevamo che tanta gente
potesse essere interessata a questo spontaneismo, a questo disinteressato
volontarismo, nel senso di poter dedicare tempo per guardare con più attenzione
alla propria città, dal punto di vista artistico, storico e sociale. Lei mi
ingegna che, nella società d'oggi, il numero a volte vuol dire anche forza. Non
si tratta di un processo di popolarizzazione, soltanto ci siamo sentiti
coinvolti su tanti problemi che la gente ha risposto alla richiesta di stare
insieme. Tengo a precisare che niente di aristocratico è stato alla base dello
spirito che ha animato i soci fondatori: tanta passione e tanto amore per la
città, questo si.
D - La città, oggi, è a dimensione di come voi l'avete immaginata e desiderata?
R - La città è cresciuta, e certamente noi stiamo con i piedi per terra. Le
esigenze sociali debbono conciliarsi con quelle strutturali, restando ovviamente
nei margini dell'accettabile, sia dal punto di vista della conservazione e del
decoro, del retaggio artistico e storico, sia dal punto di vista della
funzionalità e della crescita inarrestabile del coagulo urbanistico e storico,
sia dal punto di vista della funzionalità e della crescita inarrestabile del
coagulo urbanistico.
Vede, la storia delle scale mobili, non è che noi
l'abbiamo avversata, ritenendo giusto che le cinghie di trasmissione tra la
periferia e il centro storico dovessero essere in qualche modo realizzate.
Quello che non giustifichiamo, è una sola scala mobile e un parcheggio
asfittico, almeno per il momento.
Tenga conto che chi non accetta questa logica,
non si rende conto che una città è viva. Guardi Siena, gran bella città, ma che
per sacrificare la sua storia a volte sembra quasi una città morta. Un altro
fatto, anche importante, è l'esigenza della realizzazione del centro direzionale
di Fontivegge: realizzato, riteniamo che consentirà il concentramento delle
strutture istituzionali e funzionali, liberando il centro e restituendolo ai perugini.
D - Grifo e leone: dove dovrebbero andare?
R - La sala del Malconsiglio sarebbe una decente sistemazione se si riadatta,
nell'arredo in maniera da sintonizzarsi con i due bronzi,
D - La Festa Grande è la festa dei perugini?
R - Se vogliamo risalire al 20 giugno, quello storico, sarebbe una festa fondata
sulle sconfitte. A parte questo, non può essere una festa comunque, deve non
essere imposta, per esser una festa che si chiami tale. Quindi, la presa di
coscienza, che mi pare ancora non ci sia.
D - La Famiglia Perugina, avvocato Magnini, non potrebbe essere una grande Pro-Loco?
R - Magari, se ci dessero le possibilità per poterlo essere.
D - Che ne pensa dei parchi che la municipalità sta realizzando?
R -L'altro giorno siamo andati in visita al parco di Porta S. Angelo. Niente da
dire. Anzi, l'idea di un anfiteatro, realizzato simile va quello di Siracusa,
ovviamente in tufo, è un'idea non male. Ma, vede, la sensazione di oggi è che
il parco di Perugia e dei perugini, che la domenica vanno a prendere un pò
d'aria, oggi mi pare che sia più il Trasimeno e poi chi le custodisce queste
strutture?
D - Gli stranieri e la Famiglia Perugina, che pensa?
R - Si è parlato molto nel passato di questo fatto: I Perugini per natura, sono
molto ospitali. Non per niente fin dal 1300 ospitavano studenti da molte parti
d'Italia nella gloriosa Università. Perugia è una città aperta a tutti, ma che
può contenere, dico una cifra, 20 mila stranieri. La città si stravolge e perde
i suoi connotati quando gli stranieri sono invece 50 mila.
D - Programmi della Famiglia per quest'anno?
R - Sulla scorta dei festeggiamenti per l'anno di Raffaello, abbiamo programmato
anche noi itinerari raffaelleschi. Non è poco, le pare?
(GM)
Se siete interessati alle nostre attività e a ricevere informazioni, contattateci tramite questo form, e vi risponderemo quanto prima!