La Famiglia Perugina oggi all'assemblea annuale
Nel pomeriggio di oggi, alle 16,30 presso la Sala Borsa Merci di Via Mazzini,
si riunisce l'assemblea annuale della Famiglia Perugina. All'ordine del giorno
la relazione morale e finanziaria, il problema delle quote sociali ed il
programma di attività e gite.
Questo sodalizio, nato venticinque anni fa con il
compito di aggregare perugini veraci in una città che va sempre più
ingrandendosi e trasformandosi sotto il profilo urbano sia con presenze
forestiere, dagli iniziali cinquanta o poco più aderenti, é passato oggi a
contare oltre 1500 soci. La sua presenza ha quindi un certo peso nella vita
cittadina, soprattutto se si tratta di decisioni che investono il tessuto del
centro storico.
La Famiglia Perugina, ci confida il dinamico presidente del
sodalizio Dante Magnini, non vuol far pesare la forza politica del suo numero
(che comprendendo i familiari degli iscritti é di parecchie migliaia), ma il
peso dell'opinione cittadina che, non può negarsi, rappresenta.
C'è però da riconoscere, sottolinea l'avvocato Magnini, che gli amministratori
resisi conto dell'assoluta nostra obiettività, mai condizionata da fattori
esterni e di parte, ne tengono conto tanto che ormai la consultano su tutti i
problemi più importanti della città.
Ed in definitiva era proprio questo il fine
primo della Famiglia affermare una presenza attiva, esprimere i desideri e le
necessità della cittadinanza, liberamente ed al di fuori dei partiti.
Fare sentire, in sostanza, chi ci amministra, la voce della città.
Rispondendo alla nostra domanda sulla priorità dei problemi più urgenti da
risolvere, il presidente della Famiglia pone al primo posto quelli del
traffico. dei parcheggi, della digitalizzazione del centro storico.
E poi,
aggiunge, l'organicità e la razionalità dello sviluppo cittadino (vedi i nuovi
centri direzionali) che dovrebbe creare uffici tra loro effettivamente
correlati.
Ed ancora maggiore attenzione sui tanti universitari in una città,
qual'è Perugia, dall'eminente vocazione studentesca.
A questo punto il presidente Magnini ha mancato di fare riferimento alle
attività tipiche di quest'anno, ricordando che il 1983 è l'anno raffaelliano.
"Non dimentichiamo - ha soggiunto- che Raffaello, se è nato a Urbino, si è
formato come pittore a Perugia".
(M.M.)
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